POESIE di Alice Balbi
Agguato
Senza titolo
Senza titolo
Senza titolo
Bassai dai (l'assalto alla fortezza)
Canto di un vecchio pescatore
Senza titolo
Come trovare un senso:
Definizioni errate
Dichiarazione
Senza titolo
Senza titolo
Senza titolo
Senza titolo
Senza titolo
Foto ricordo
Fotogrammi sbiaditi
Freddo
Senza titolo
Funerale
Senza titolo
Senza titolo
Senza titolo
Il cane che ricordava il suo padrone
Il falco I
Il falco II
Il falco III
Il processo
Senza titolo
La poesia spezzata
La sabbia della clessidra
La teoria del nulla
La teoria della vita
Senza titolo
Senza titolo
Senza titolo
Senza titolo
Senza titolo
Troppa luce oscura piť del buio.
Senza titolo
Senza titolo
Senza titolo
Senza titolo
Senza titolo
Senza titolo
Senza titolo
Senza titolo
Senza titolo
Senza titolo
Senza titolo
Senza titolo
Prima guerra
Senza titolo
Senza titolo
Senza titolo
Senza titolo
Senza titolo
Rivoluzionari
Senza titolo
Sbattendo nuovamente contro un muro di vetro
Senza titolo
Senza titolo
Senza titolo
Senza titolo
Senza titolo
Spiele, schwein!
Strisciando
Senza titolo
Senza titolo
Senza titolo
Senza titolo
Ursus marithimus
Senza titolo
Senza titolo
Vocazione
Vuoi davvero sapere la verita'?
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Da molto e' finito
il tempo di aspettare
Ma tu non lo sai.
Sara' una folle corsa
Ma vorrei essere io la preda
Perche' adesso io ho fame di te
Mentre tu bruchi gia' sazio.
Ti avevo fiutato
Ma eri una preda troppo grande.
Ora la fame mi spinge
E devo rischiare.
La fame e' troppo grande
E mi fissa di notte
Io ho fame di te
E sento il tuo odore.
So che mi scapperai
Ma il momento di uscire allo scoperto,
Di smettere di strisciare
E cominciare a correre
e' adesso.
e' da molto che ti seguo
e' da molto che ti fiuto
Ti ho trovato.
Aspetto il vento giusto
Poi lo saprai
Ti prego
Piuttosto uccidimi
Ma non scappare
Altrimenti moriro'
Bramando te
Seguendo la tua scia
Vedrai che il mio morso
In fondo e' solo un bacio.
Al ritmo incalzante
Di una spirale
Stiletta la pelle
Lecca il sangue.
Tira i dadi
Consulta le carte
Di questa macabra vita:
Una storia di cui gia' sappiamo la fine.
A cosa serve essere un eroe?
Puoi solo amare
E morire d'amore.
Mentre l'inchiostro si consuma
Esplodono i fiori
Nella tristezza delle celle
Degli appartamenti.
Solo un amore insensato
Solo la ricerca di un senso
Ti faranno sembrare
Di aver vissuto.
Il tamburellare veloce
Della corrente del fiume
E tonfi pesanti
Di teste mozzate
Scandiscono il tempo.
Il tuo tempo diminuisce
Il vento soffia via la sabbia
Stiamo cadendo nel vuoto
Teniamoci per mano /
Sapendo che non si aprira' il paracadute
Cio' che io
Chiamo arte:
il caos primordiale
e la logica scientifica
il volo degli uccelli
sopra ad un campo di grano
il primo sorriso
di un bambino
l'incerta traiettoria
della caduta di una piuma
il coraggio di soffrire
per chi non ti ama
arte e'
solo per un attimo
trovare la bellezza.
Atlantide e' affondata
E navigando nel suo oceano
Mi sono convinta
Che fosse solo acqua.
Ti ho cominciata ad odiare
Perche' niente e' peggio del nulla
Poi ho visto pezzi di case riaffiorare
E una bambola di pezza...
Ho chiuso gli occhi
E ho sentito odore di campi
E un falco fischiare nel cielo
E giochi di bimbi in piazza.
Atlantide, in mezzo al mare
Ti voglio ricostruire...
Samurai insieme
Pronti a morire
Per vivere ancora.
Coraggio.
Occhi di dedizione.
Passione. Determinazione.
Attenti come prede
Vigili come predatori
Forti.
I pensieri passano per la testa
Volando via come uccelli
Per la felicita' di pochi
Il sacrificio di molti
Necessario e ovvio
Chiamato lealta'.
Attesa. Paura repressa invisibile.
Impazienza immobile.
Trepidazione. Pronti in guardia.
e' il momento
Di vivere,
Di dimostrare
L'onore del maestro.
I pensieri non ci sono,
Solo amuleti,
Ideogrammi: stilizzazione
Di anime immense.
Sola ora sanno
Cosa prova un animale finalmente
Sanno cos'e' vivere.
Solo ora sono loro
Solo adesso
Sia attimo che eterno
Sia cacciatore che preda
Sia calmi che furiosi
Sia corpo che anima.
Solo poi si divideranno
Fra vivi e morti.
Ogni giorno mare aperto.
Ogni giorno mi svegliavo
e ti vedevo di sfuggita:
sei stata sempre con me.
Ho detto di amarti
ma non sono mai stato
veramente grato
di tutto cio' che mi hai dato.
Ricordo giornate belle
passate fra valli in fiore.
Odore di limoni.
Stridore di gabbiani.
Adesso che sto morendo
guardo le onde e distese di olivi
capisco quanto tu sia stata importante,
amore mio, Liguria mia, addio!
Che emozione
Vedere volare
Cio' che prima
Neanche aveva le piume
Che gioia
Non dover piu' sperare
Ma solo apprezzare
Le gioie sperate
Un drago che fa
Una collana:
Inutile e' la sua forza,
Necessaria la sua volonta'
Ascoltare il delirio
Leggere righe
Scritte con piuma d'oca.
Non sottovalutare
La rivelazione
Del delirio.
Solo la pazzia
e' consapevolezza.
Gli occhi dei vecchi sono opachi
Gli occhi dei matti bruciano.
Boicotta la quotidianita'.
Il pane quotidiano
e' secco ad ammuffito.
Aspetto giorni nuovi
In cui saremo consapevoli
Di vivere illusioni.
Solo l'incertezza
Ha senso.
Agonia straziante.
Numeri! Numeri!
Classificare. Etichettare.
Perche' questo bisogno di certezze?
Perche' cercare appigli?
Caduta libera.
Caduta libera.
Tanto ci sara' il tonfo
Di cui non sentiremo l'eco.
La differenza
fra il poeta e lo scienziato
e' che il poeta
Sa di illudersi
E lo scienziato
Si illude di sapere.
Le poesie piu' belle
Sono in prosa
E non sono scritte.
Il mezzo costituisce il limite
le parole
Impediscono la comunicazione.
La realta' non esiste.
Distruggiamo l'armonia.
Ogni misura
Implica un'incertezza.
e' il nostro corpo
A dividerci dall'universo
Pur essendo l'unica cosa
Che ci unisca ad esso.
Il pensiero
Preclude la verita'
La soddisfazione
Esclude la felicita'.
Che bellezza nel pianto
e nella sofferenza.
Una poesia non e' piu' tale
Quando e' scritta.
La forma
Pretende di dare un senso
Ma nasconde l'essenza.
Stracci di parole
Annodati come stringhe
Linguaggio blando
Concetti alieni
Ti sputo in faccia
cio' che provo
come fosse uno schiaffo,
ma e' un fiore
sono solo parole
dosate come ingredienti
di una magica pozione
a farci questo effetto
Dove sei?
Nessuno vedra' piu'
I tuoi occhi
Verranno i corvi dal mare.
Verranno le pietre dal cielo.
Ma potra' la sabbia avere altre tue impronte?
Potra' la terra avere altre tue lacrime?
Sei nel buio.
Io ti sfioro.
O sfioro un muro?
Tu ci sei?
Respiro cenere.
Ti ho sotterrato.
Ti rivoglio.
Tornerai?
Dove sono finiti
Tutti i sogni
Di liberta'?
Non voglio
Lasciare il poeta
A morire
In un tombino.
Oggi l'ho rivisto
Nei miei occhi
Il riflesso
Del mondo che vorrei
E vorrei vederlo davvero!
Da troppo tempo
Non annuso i fiori.
Loro non si sono mossi.
e' difficile
Rivedere davvero se' stessi.
Avevamo dei sogni.
Forse non tutti
Forse non ora.
Continuo a pensare
Che solo i poeti
Vedono veramente
Ma come si fa
A vivere veramente?
Prima mi bastava
Un bosco e un cane
Possiedo gia'
Tutto cio' che posso desiderare
Ora ho tutto.
Ho ritrovato i fiori.
Davvero ho tutto.
Me ne rendo conto
Sono felice.
Le migliori poesie
Sono figlie del dolore.
E cercherai ancora
La verita' fra le mie parole
Ma il mio disperato bisogno
Non e' comunicare
Non e' comunicare ma parlare
Non e' lamentarmi ma piangere
E inondare d'oro
Di oro nero.
Adesso vi vedo sparire
Adesso vi voglio veder leggere
Nel cuore gli occhi
Con gli occhi il cuore.
Era strano quel giorno
Vedere il cielo da azzurro
Farsi piu' giu'
Sempre piu' grigio,
Rivedere i soliti posti
Come nuovi fotogrammi.
Era strano avanzare ancora,
Senza passato, sempre
Piu' in salita scivolando
Sempre piu' giu'
Era strano accorgersi che
Quel sciabordare nella testa
Non era pioggia, non era fiume,
Ma era soltanto morte,
Notando il sangue
Che se ne andava
Senza un'altra meta
Sempre piu' giu'.
Forse e' il momento di diventare spora.
Forse e' meglio che essere un viandante
Sperduto nel deserto
Alla ricerca di quell'unica oasi.
Spora non vuol dire mollare.
Spora vuol dire aspettare
Senza il peso dell'attesa
Senza una brama insaziabile.
Non mollero' mai,
Persistero' fino all'ultimo fiato.
Devo smettere di cercarti
Ridurti a icona.
Oggi ti congedo
Ci vedremo ancora
fuori dal sogno.
Insieme stretti nel pianto
Aggrappati a quel fotogramma
Fra i volti urlanti dei festanti
Fra i volti urlanti dei morti
Stringendosi per mano
Accorgersi di non stringere niente
Fra i passanti sprezzanti
Nel dedalo di vicoli spezzati
Frammenti di cornici i una foto
Frammenti di ricordi di una vita
Sparsi sul pavimento della mente
Fissi nel turbinio della memoria
Stanchi canti di cani
Nel folto della valle lontana:
mai cade il sasso lucente
lanciato nel cielo.
Nei flussi di foglie d'autunno
Si perdono giochi
Di bimbi e castagne
Mentre il focolare del cielo sparisce.
e' estate, sulla spiaggia
Si sta come sulla brace
Ed il cielo accecante
Sovrasta la bella liguria.
Bimba che cammini fra le tombe,
che cerchi la bara di tua madre
tu che con l'orsetto stretto al petto
cerchi la lapide senza foto
fra i rami non ci sono folletti
la moria di nebbia tremolante
e' dispersa spaventosamente
ma avanzi piccola creatura
e tu, turbinando nella neve
inabissandoti nella neve,
con sotto ai vestiti la neve
scavi per riabbracciare la mamma
rimpiangi con lacrime di ghiaccio
i passati momenti felici
finche' non la rivedi vicino..
teddy e' nella neve a mo' di croce
Fuga nel bosco
Solo e sperduto
Nella selva sto sognando
Il silenzio dei sepolcri
Fischia sui fasci di frumento
Il futile vento sfinito
Fischia con sfarfallii selvaggi
Fra finte forme sfumate
Soffuso e' il soffio
Del selvaggio respiro sopito.
Sogno fantastico
Di strani fenomeni.
Forse sfuggire nella selva
Come uno spiffero selvatico
e' stato sbagliato:
e' stato espirare il solo sospiro finale.
Insieme
Per contemplare
L'ultima volta
Cio' che era una persona
Guardare
La nostra amicizia malata
Renderci conto
Che questo vento
e' lo stesso
Che ci scompigliava i capelli
Quando il nostro sorriso era piu' sincero
e' il gatto nero
Ora
Il piu' sfortunato
Ma come piangono i gatti?
Mia gatta
Guarda
In fondo
Siamo solo noi due
In questo campo
Un mostro invisibile
Che si insinua pian piano
Morte come folgorazione
Salva la nostra amicizia malata
Per il boschetto dei girini
E via costa mezzana
Il pianto ci salva
Lungo questa strada.
Un idrogeno in meno
Doppio legame fra i carboni
Idrogeno
gassoso
Vola.
Un giorno
Ti respirero'.
Un giorno
Volero' con te.
Girava i pollici contorti
Sulla vecchia sedia a dondolo
Immersa nel profumo di lavanda
Profumo di vecchia solitudine
Muffa nella noia marcia
Dimenticata sola e abbandonata
Adesso aspetta solo
La falce della nera signora
Cori di voci di bimbi
Di un' infanzia rubata
Dai panzer e dai caccia
Urla di una vita sprecata.
Scritte di fuoco
Sui freddi muri,
dove siete cuori insicuri?
Perche' urlate cio' in cui credete
Non a qualcuno ma
Ad una parete?
Forse e' il gusto del proibito
Che vi da' il coraggio
Di scrivere senza invito
Le idee di passaggio.
Ho imparato ad essere cauta
Forse ho paura.
Vorrei un interprete
Per decodificare le emozioni.
In questo caso non attacco
Perche' la situazione potrebbe
Migliorare o peggiorare:
Prima ero sul fondo.
Prima ero legata
Ma ringhiavo
E lottavo
Con ogni forza.
Ora ho il bastone in mano
Ma ho paura che si spezzi
La mia arte
Non e' il kendo.
Sei come i gatti:
Se vuoi vai
Ma non graffiarmi
Faro' finta
Di non seguirti.
Ora che stai andando
Ho deciso di seguirti.
Continuero' a fissare il buio
Perche' mi ricordo il punto
In cui sei svanito.
Andro' avanti cautamente
Sono un randagio
Corro in vicoli sconosciuti
Dall'odore famigliare
Tu sei la mia droga.
Tu sei come una calda coperta
In questa notte fredda.
Ti pretendo.
Un miraggio.
Un cenno.
Un sorriso.
Poche parole.
Per poco riuscivo a respirare
Salvami ancora da questa apnea,
Salvami per sempre
E abbracciami.
Sono tenace.
Non invincibile
Ma mai mi arrendo.
Ostinata. Pazza fino a farmi male
Ma mai fino a farti male.
Solo tu mi puoi consolare
Solo tu puoi saziare
La mia fame.
Ringhio agli sconosciuti.
La tua scia e' ancora nell'aria
Illudimi per un attimo
Dimmi che siamo ancora
Io e te.
Un falco
Quando perde l'onore
Perde anche le ali.
Perche' sono
Cosi' vicino
Al tuo bersaglio?
E se stramazzassi
Sarei con loro in cucina.
Addio giostre tornei
E sguardi lontani.
Per un errore non mio
Non sarei piu' ammirato,
Sarei ancora il tuo falcone?
Mio padrone
non giocare con me
Mio padrone
Io vivo per te!
Attento a non ferirmi.
Io non rischierei
Di perdere il mio falcone.
Se mi colpisci
Che senso aveva?
Io devo cacciare,
Io devo colpire
Sono io che volo
Sopra ai tuoi cani...
Sopra al tuo cavallo...
Sopra di te...!
E tu dal basso rischi
Di colpire me!
Perche' non capisci?
Solo per oggi non cacciare!
Non voglio che sia l'ultima caccia...
Mio padrone,
Ormai volo lontano
Stanco dei boati
E del servirti.
Falco pellegrino
Perso fra le nubi,
Tu fischi ancora, mi richiami.
A volte torno
Per farmi vedere di sfuggita
Per ricordarti del tuo falcone
E prendere del cibo quando ho fame.
Un falco affamato
e' venuto a chiederti il pane:
Aveva visto te e i piccioni,
Te e i passerotti.
Lui era il falco
Planava elegante
Volava raffinato
Cacciava per te.
Non voleva predare
Ma gli altri uccelli
Fuggirono
Prima di vederlo.
Non e' planato
Sul tuo avambraccio
Ma a qualche passo da te
"non sei piu' il mio padrone".
Sei arretrato
Lui ha fischiato
Temi la selva dei suoi occhi
Punti la spada contro di lui.
Ti fissa con occhi umani
Ma non puo' far altro
che volare via.
Si avvicina l'inverno
Anche i falchi avranno fame.
Caldo di stalla
Ma mai piu' lacci di cuoio.
"porto ancora il tuo stemma
Pace e amore
Mio padrone!"
Eccoci al banco degli imputati.
Io: colpevole!
Difendimi mio avvocato
Tu che mi conosci, tu che sai.
Tu che mi accusi
Perche' ti amo
Punta il dito
Verso di te.
Io mi accuso
Perche' ti bramo
La colpa e' mia
Ma accuso te.
Mio avvocato
Dillo anche tu!
Mio avvocato salvami!
Cosa ne posso se impazzisco?
Questa e' l'accusa:
Troppo amore
Troppo dolore
Troppa voglia di felicita'!
Di questo sono colpevole?
Di averti voluto con me?
ero io che agivo
Ma non ero in me.
Volevo spolverare
la tua vita
Volevo far brillare
La mia.
C'era chi lo impediva.
"Colpevole! Ha ammesso!"
Mio avvocato solo tu sai
Cosa provavo
A te l'ho detto
" Se fossi un prete
Ti potrei assolvere
Ma sono un avvocato
E tu sei il diavolo"
"Colpevole!" ridevano i testimoni
Al rogo!
Morte chiama morte!
Amore chiede amore
Ma mi porta un'altra morte
Il tuo ghigno fra la folla che ride
Sete di soldi
Sete di vendetta
Pagata col mio sangue.
Avvocato, tu che sapevi cosa provavo
Perche' hai fallito?
Qui non conta la giustizia
Ma solo la legge.
La falena che amava l'ape regina
Ti aspetto confusa
Mentre tutte le api
Arrivano al miele
Solo la regina manca.
Mentre guardo l'alveare
che fa la cera
Tu non ci sei
Stai bene anche senza di me.
Vorrei essere un'ape
Per venirti a servire
Ma sarei solo
Una fra tante.
Vorrei strappare l'alveare
Tirarti fuori
Tenerti con me
Ma ti aspetto.
Non voglio rovinare
Il vostro mondo
Costruito piano piano
Per un mio capriccio
Ma non posso fare a meno
Di aspettare
Che si rovini da solo
Come chi non si suicida
Ma prega di morire.
e' solo egoismo volerti
Potrei prendere un'ape qualsiasi
E nessuno se ne accorgerebbe
Ma io voglio te.
e' solo egoismo
Se non distruggo l'alveare
Per non essere costretta
A vedermi come un mostro
E non voglio rimorsi
Ma questa sofferenza e' vana.
Solo di notte
Volo con te.
Ma rimane la speranza
Che questo mondo cattivo
Almeno una volta
Scambi la notte con il giorno.
La morte dev'essere
Come un tavolo
Intorno a cui sono
Seduti dei vecchi.
Giocando a carte
Reinventano tempi
Sepolti da monti
Di polvere.
La morte dev' essere
Come una panchina verde
Su cui sono
Incise molte scritte.
La gente passa
E non le legge
Ma loro sono
Indelebili eppur cancellate
Pensavo al silenzio degli sguardi
A quel maledetto silenzio degli sguardi
A quel velo di tristezza solitudine e
Malinconia che ci avvolge di fronte ad ogni sconosciuto.
Se avessimo
La liberta' dei cani
Nel salutarci...
Se avessimo
L'arditezza dei gatti
Nel corteggiarci...
Per ogni complimento represso...
Per ogni sorriso ingoiato...
Per ogni carezza mai data...
Per ogni gruppo
Di puntini di sospensione
Mai trasformati in parole...
Autunno di foglie spazzate
Spruzzate di strani colori.
Sapore di boschi
Nel cesto di calde castagne.
Muore il sole
Fra le rosse valli.
Fredde le onde
Del nero abisso.
Pioggia leggera.
Raccolta di ghiande.
Nuvole di sporco cotone.
Passi fruscianti
Sul tappeto di foglie.
Addio belle stagioni passate.
Ormai poco da vivere resta.
Mai piu' sentiro' il profumo dei fiori.
Domani saro' sotto il bianco manto
Della nera signora.
Negli occhi alzati
Riflessi di comete.
Le stelle, quando cadono,
si fanno male?
Nel cielo rumore
Del volo di un falco.
Gli alberi, nella foresta,
si sentono soli?
Peso di una piuma.
Odore di aria.
Perche' lo specchio non riflette
Nero assoluto?
Lasciati cullare
Dal rumore dei tuoi passi.
Lasciati svegliare
Dall'odore del fieno fresco.
La bianca parete
Risplende di colori.
Non e' blu il cielo,
ma rosso, nero, arancio e bianco!
Quel morbido pianto
Sul duro cuscino:
verdi ciliegie
sull'albero in fiore:
quel cupo sussurro
che crea fragore
nel cuore di un uomo
che cerca l'amore.
Le cose lasciate non dette
Avranno un peso sempre maggiore
Nella tua anima e nel tuo cuore.
Il peso di fatti sbagliati
Chiusi ancora in prigione
Senza venir ricordati
Senza venir cancellati.
Vedrai altre cose bruciate
Vedrai cicatrici non tue
Senza senso ne scopo ne speranza
Non per qualcuno e neanche per un ideale
L'erba profuma
Di fresche giornate.
Ricordalo e ricorda
Questi momenti.
Verra' il giorno
In cui berrai
Alla nera coppa
Della dedizione.
Non c'e' benedizione
Piu' maledetta:
legarsi per volare,
ferire per sanare.
Avrai occhi di fuoco
Per la tua passione.
Avrai spine in mano
Per cogliere rose.
Sacrificio. Risurrezione.
Denti stretti.
Occhi di fuoco.
Dedizione.
Liguria,
Non mi sono mai state strette
Le tue stradette storte.
Sono stata ai confini del mondo
E ho parlato col mare
Ma ho solo ascoltato.
Poi ho visto il paradiso
Dai contorni sfumati
Solo nebbia fra cielo e mare.
La luce discendeva
E i raggi erano visibili
Dritti e perfetti
E il sole apparve
Come una divinita'
Ed era un cerchio perfetto.
La terra
Mischiava cielo e mare
E gli uccelli
Cantavano col mare.
Uno spettatore assorto
Impossibile andarsene
Impossibile restare.
Sono stata ai confini del mondo
E non ancora tornata.
Mi ricordo
Come ti volevo bene
Solo ora
Come una folgorazione.
Posso ancora
Vivere come prima
Per quanto sia cambiata
Ritorno ad essere la stessa.
Forse perche'
tornano a galla
Sempre piu' ricordi
Forse perche' ogni giorno
Vedo il tuo sorriso
E i tuoi occhi
Non piu' per me.
Rivoglio i tuoi occhi
E la tua voce
Amica, forse
Non sono riusciti a cambiarci
Amica, forse
Non ancora
Forse siamo ancora in tempo
Non voglio
Che tu rimanga
Solo un souvenir
Voglio vivere
Bei ricordi
Rivivere
Cio' che eravamo.
Mi sforzavo
Di sorridere ancora
Ascoltando le tue canzoni sdolcinate
Cercavo di ridere ancora
Alla stessa battuta
O allo stesso scherzo
Volevo sorprendermi ancora
Per la stessa notizia
Annunciata nello stesso modo.
Ma sei fango
E fango resterai
Se non troverai
Il coraggio o la voglia
Di cambiare
Ma purtroppo
Hai paura
Sia di vivere
Che di morire
Non esisti
Piu' di una rosa
Lasciata da qualcuno alla fermata
Tu che potresti
Essere la mia rosa
Non darsi per vinti
Fa sanguinare
Ma devi bere sangue e sudore
Per poter apprezzare il vino.
Senza morte
Non c'e' risurrezione
Senza stanchezza
Non c'e' riposo
Cammina fino a consumarti i piedi
Non mollare la corda
Anche se taglia la carne
Non sei una pianta
Questo e' il prezzo da pagare
Per la possibilita' di decidere.
Non posso continuare a vivere
Di sogno in sogno
A costo che la mia vita
Diventi un incubo.
Proteggero' questo lumino dal vento
Con le mie mani
Anche se mi brucia
e' l'unico calore in questa bufera.
Devo proteggere questa fiamma
Per non morire di freddo
E di oscurita'.
Non sapevi che il prato
Era un campo minato,
Non sapevi che i fiori
Esplodevan da soli.
Come una strada dritta
Diventa un labirinto
Una parola
Diventa sensazione.
La collana
Che diventa cappio
La posata
Che diventa pugnale...
Ora che la guerra
e' un gioco di societa'
La tua vita
Sara' solo un libro giallo.
Non ti avevo
Mai sentita
Cosi' stanca,
Cosi' affranta.
Eppure non stai piangendo
Ma quanto soffri?
Piangerei lacrime per te
Se questo servisse.
sento il tuo cuore
Cantare stanco
Una triste canzone.
sento la tua voce
Cio' che ne rimane
E il tuo respiro
Il tuo respiro stanco.
Ricordo campi di toscana
Il piu' bel giorno con te.
La nostra amicizia splendente.
E ora come un fiore
In una boccia di vetro
Chiudi i tuoi petali
Tristi e soli.
Perch
e' ti graffia
'sto mondo
E non ha senso ringhiare.
A nessuno importa sperare
Tutti sorridono
Nessuno
e' felice.
Tutti ti abbracciano
Nessuno ti ama.
Tutti ti nutrono
Nessuno ti sazia.
Ricordati che
Eravamo impavide
Ricordati che
Non volevamo essere futili
Io per te ci saro' sempre.
Oggi mi chiedevo
Cosa fosse l'amore:
Una definizione
Avrebbe mostrato la verita'.
Il problema e'
Che la definizione
Sono solo parole
Anch'esse non definite.
Il problema e' il mezzo.
Il problema
e' un uroboro.
E l'uomo da secoli
Se morde la coda
Sempre piu' furioso.
Ha creato l'unico mezzo
Che puo' avvicinarlo alla verita',
L'unico che puo'
Impedirgli di raggiungerla.
Ora e' tutto chiaro
E beandomi della consapevolezza
Mi sollevo fra i raggi dell'alba
Fin sopra alle colline.
Ora so
E questo e' la chiave di tutto
Ogni sublime segreto
Non e' piu' tale.
Guardo il paesaggio
Con i miei occhi azzurri
E mi sento un angelo
Che per primo entra in paradiso.
C'e' piu' piacere
Nel vano desiderio
Della ricerca
O nell'immortalita'
Dell'onniscienza?
Ormai vedro' il mondo
Solo attraverso i tuoi occhi.
Ridero' solo
Nel tuo sorriso storto.
Ma piangero' e le lacrime
Oh si', quelle si' che saranno solo mie
E soffriro'
Ma faro' in modo di non essere il solo.
Vedro' le stelle negli occhi tuoi
Ma il sole piu' no
Vedro' il mare si'
Ma sara' un abisso
Vedro' le mie mani
Usurate dai sogni
Con le unghie troppo mangiate
E le mani troppo bianche.
Passi felpati
Sul caldo carbone.
Macchie di sangue
Su pagine bianche.
Pittura nell'acqua:
eri innocente.
Macchie nel sangue:
sei un criminale.
Sei stato giudicato,
sei stato condannato.
Addio a te
Che eri un bambino.
Il tuo colore
e' solo il rosa.
Il mio e' il nero dell'odio
O forse di un vuoto mai colmato.
Il mio e' il rosso del vino
E del sangue dei piedi che camminano
A lungo e con una meta troppo lontana.
Vedi la mia vita
Come una stanza con la luce spenta
E la tappezzeria a fiori.
Non sai che ci sono solo muri di pietra
Tagliata con le mani
E una luce nera.
Non vedi il baratro nella mia pupilla.
Forse mi credi offesa
Per un errore del perbenismo stringato.
E credi che cio' che provo
Sia solo un gioco per un'altra risata.
Tu non sai quanto sono determinata.
Non sai a che punto arriva la mia dedizione.
Ma forse sai
Che dopo ogni mortale salita
C'e' una stupenda discesa
In cui potro' planare.
Saremo entrambe al livello del mare
Ma la felicita' ed il successo
Non sono funzioni di stato.
Per pescare bisogna avvicinarsi al mare
Non si ottiene la vita
Scappando nel bosco.
Non si uccide lo squalo
Uscendo dall'acqua.
Corri alla meta
Appena ne hai l'occasione,
colpisci appena
il nemico abbassa la guardia.
Per non cadere
Nel vano tormento
Di sentire la sabbia
Che scivola fra le dita.
Poesia e' poter
Dire delle cose
Senza doverle spiegare.
Poesia e' poter
Creare dei mondi
Con solo inchiostro e carta
E racchiudere
Il senso di tutto
In una frase.
Preferisco bruciare
Pur di vedere la luce.
Preferisco cadere
Pur di riuscire a volare.
Piuttosto che vivere al buio
Inseguendo le lucciole.
Piuttosto che camminare
Guardando dal basso gli uccelli.
Preferisco ferirmi
Passando fra i rovi
Che passare la vita
A guardarli crescere.
Presa dall'euforia
Presa dalla smania
Ho fatto la scelta giusta
Finche' non me ne pentiro'.
Hai in mano il mio mondo
Tremo ma non di paura
Questa e' emozione pura
Questa e' vita.
Carpe diem
Ho saputo vivere almeno oggi.
Lasciami sognare
Almeno ho fatto la mia parte.
Non avro' rimorsi!
Non sto piu' strisciando
Ora aspetto al freddo
Probabilmente invano
E solo tu mi puoi riscattare
Ora sai.
Capiscimi! Cerca di non ferirmi
Sappi che e' l'attesa a corrodermi
Tu sei il mio filo
Sono un burattino.
Perche' non posso plasmare
Questo destino
Non perfetto?
Sono nata per vivere
Voglio soffrire
Voglio lottare
Ma non fallire
Sappiate che la ragione
Non ha senso:
Il fondamentale
e' l'essenziale
La sola cosa che conti
E solo la brama mi guida
I chimici
Sono materia
Che conosce la materia.
I chimici
Sono i moderni alchimisti.
I chimici
Sono falene
Che si bruciano le ali
Pur di avvicinarsi alla verita'.
Vedevo ghiaccioli
Nelle foglie di fumo
Pioveva quel giorno
E faceva caldo.
Dov'ero io quel giorno?
Chi ero?
Cos'ero mentre sparavo?
Ecco la distruzione
Ecco la morte
Perche' questo
Mio generale?
Ora sono solo
E corro nel fiume
Sto scappando
Come quando si gioca,
Con la braccia allargate per volare.
Mi vedo riflesso nell'acqua...
Perche' i miei occhi non possono piu' ridere?
Perche' devo essere sporco di terra e sangue?
Dov'e' mia mamma?
Quando giocavo nel cortile
Sognavo la guerra
E ridevo
Uccidendo il nemico.
Ora questo mi crolla addosso
E questo fiume e' sempre piu' profondo
Tornero' a casa e diro' a tutti
Cosa vuol dire vita e morte.
Se non anneghero' nelle mie lacrime
Avro' ancora la forza per guardarti
Se tornero' voglio essere ancora un bambino,
Perche' mi hanno messo una mimetica
Prima che avessi la barba.
Voglio perdermi nelle foglie
E che quest'acqua
Mi porti via senza lavarmi
Perche' tutti vedano
Che ad ogni sparo uccidevo me.
Puoi fare quello che vuoi
Sarai dimenticato
Ti dimenticherai.
Nessuno ricordera'
La tua sofferenza
O il tuo amore
I tuoi delitti
O i tuoi prodigi.
Le urla si disperderanno
In sospiri che nessuno
Potra' ascoltare.
Dirai addio senza che nessuno ti senta.
Pace.
Spera nel nirvana.
Aspettati l'oblio.
Il caldo nero.
Non hai senso: accettalo
E goditi la vita
Come farebbe un cane.
Fai come vuoi:
Nessuno fara' caso a te.
E se il mondo finisce
Non ci sara' piu' nessuno che possa implorare,
A cui possa importare.
Quando e' tempo di sostare
Sosta:
Il consiglio
Mai seguito
In viaggio
Fra luoghi sottili
Corpo astrale
Sperduto in altri mondi
Altalena vorticosa
Fra mezzo e qua
Col sogno lontano
Di un falco ed un orso
"il tuo cuore soffoca!"
Un muto urlo risuona
Dopo una telefonata
Senza senso ne' risposta
Ero senza corpo
Ero senza sangue
La mia vista
Era bianca.
Rotolando
Cercando di tornare
Confusa
Ero un'anima, un animale.
Poi il cuore torno'
A ritmo incalzante
e potevo provare
La paura che avevo avuto.
Sapevo che sarebbe successo
Non sapevo come evitarlo
Volevo essere sciamana
Non ho provato ad evitarlo.
Non ho saggezza
Tutti i segni concordavano:
Trovare il momento propizio
E solo poi colpire con forza.
Quando si richiusero le palpebre
Comincio' a cadere fitta pioggia.
Cadde su mani e capelli morti
La pioggia dagli occhi
Quando la piccola vita si spense
Volando via come un corvo bianco
Lascio' cadere gocce di rugiada
Sulle guance rosee
Quando evaporo' la molta pioggia
Resto' solo il deserto salato
E per ogni goccia dolce che cadde
Un nuovo fiore nacque
Quante meteoriti
Su quel piccolo cuore bruciato
Che quando non avra' piu' lacrime
Piangera' col sangue.
Il tempo mettera'
Il sale nelle sue ferite:
fara' bruciare
cio' che e' gia' cenere.
Il battito di cuore
Senza suono
Morira' quando del mondo
Restera' un grosso nulla
Quelle righe
cosi' calcate
Come occhi spalancati
Cosi' intenso il colore
Come le valli della perdizione
Come uno sguardo vuoto
Oh com'e' bella la foschia
Che nasconde ugualmente
I monti e il mare
Quasi come la rabbia
Che annulla prontamente
La gioia e il dolore
Ma se solo guardassi
Le mie linee calcate
Che ormai non sono piu' spirali
Se solo pensassi
Che per tracciarle
La mano premeva forte
Allora si', sapresti
Cosa vuol dire
Stringere i denti
Allora s' sapresti
Cos'e' chiudere gli occhi
Per non vedere neanche i ricordi.
Ci avete rinchiuso
Ma noi non siamo qui
I nostri pensieri sono lontani
Non ci avrete mai come ci volete.
Chiusi a causa di idee
Chiusi per concetti astratti
Vita sacrificata e sprecata,
Ma si sentono eroi.
Perche', non lo sono?
Hanno il coraggio di lottare
Non si nascondono
Come granchi fra gli scogli.
Sara' utile
Il sacrificio
Di questi giovani
Che sono gia' vecchi
Perche' stanno per morire?
Sangue proibito:
quanto piu' il tuo e' celato
tanto piu' e' dolce.
Ma mi brucia l'attesa
E mi consumo al sole.
Quanto ti dovro' aspettare?
Sara' invano?
Sono un ragno.
La tela e' pronta.
Non posso fare altro
Che morire d'attesa.
Il mondo seguira' le mie leggi
Solo se io scopriro' le leggi del mondo
E riusciro' ad esprimerle.
Mi stupisco che il mondo
Abbia delle leggi
Che l'uomo possa comprendere.
Voglio ferirmi
Per far uscire
questo sangue marcio
Per non scoppiare.
Perche'? Al mondo
Non importa di me...
Perche'? Solo il
Male e' gratuito
E il resto bisogna guadagnarselo
e' cosi' facile
Collassare in uno sguardo d'odio
e' cosi' facile
Bere e annebbiare tutto il mondo.
E allora perche'?
Tutto! Perche'?
Perche' l'amore?
Perche' la scienza?
Perche' l'onore?
Schroedinger
Mi ha insegnato
Che nulla e' piu' delocalizzato
Di una volpe.
Non cogli il verde dei suoi occhi
Ti sfugge il nero delle zampe
Non conosci la morbidezza del pelo
Puoi solo farla collassare
Con un fotone pallottola
Ma avra' gia' perso la sua natura
Dualistica faccia da poker
Scomposta in macchie.
Chi puo' conoscere una volpe?
Solo un altro elettrone.
La volpe e' un oggetto quantistico!
Ma c'e' qualcuno
A cui ogni oggetto quantistico
Si concede.
L'elettrone uscira' dalla foresta
Solo per chi ama.
Lo scienziato
e' un domatore di volpi,
e' l'amante delle particelle.
Sembrava un treno
Sembrava un uccello
Ma era soltanto
Morte dal cielo.
Sembrava un gioco
Correre assieme
Sembrava ma duro'
Fin troppo poco.
Solo tonfi di morte
Altri caduti
Altri dispersi
Si quel boia volante
Ansimare ansimare
Fuggire invano ancora
Rinunciare e perseverare
Avevano lo stesso senso.
Senza voglia di dormire
Senza voglia di svegliarsi
E di cercarsi un posto.
Non mi avrete mai.
Vi passero' fra le mani.
Volero' serpeggiando
In spazi angusti.
Voi lo sapete o no.
Credete di avermi in mano.
Io sto immobile
Poi scatto.
Vi chiederete
Se non sia stata
Solo illusione.
Io sono come lo spazio
Fra la luce e l'ombra,
Fra il mare ed il cielo,
E non potete dire
A quale parte appartengo.
Non lo saprete mai.
Solo io so cosa sono
E cosa voglio.
Sono una faina, un ermellino.
Rispondo ai comandi
Per ottenere il biscotto.
Pianifico nell'ombra,
Come un topo di fogna.
Eppure per te
mi lascerei bruciare
Senza inganno
Col volto davvero illuminato.
Solo sulla spiaggia
Spingi gli sparsi sassi
Sognando di
Costruire un castello
Piangi nella pioggia
Agguantando le gocce
Giurando di
Creare un lago
Sogni realizzabili
A prezzo della vita:
nero caprone
sull'altare di pietra
conficchi il coltello
nel tuo cuore
perche' hai il coraggio
di seguire i sogni
Senza gli spari
Si udirebbero i pianti.
Senza i cannoni
Sentiresti le urla.
Per sopravvivere
spazza il tuo cuore,
dipingilo di nero
... sara' indelebile.
Quando tornerai
Avrai il ghiaccio negli occhi,
avrai fiamme nei sogni,
sotto le unghie avrai cenere.
Ormai campi di fiori
Ti ricorderanno soltanto
Tombe senza nome
E corpi senza tomba.
Ultima salvezza
Contro la gestapo
La corda di crine di un violino
Ultima prodezza
Nel musicare canzoni tristi
A chi e' allegro
Ultimo respiro
Di un ebreo che ha sfidato
Un fucile tedesco.
Stesa nell'erba a piangere
Mi frusta il vento
Stringo gli occhi e ringhio
Per seguire la tua scia.
Mi stringo
Ma non mi arrendo
Perche' non mollero' mai la presa
E ti vedro' ancora.
Verrei a implorarti
Ma non voglio soffiare
Su questo castello di carte
Ma cammino ancora
Sulle tue impronte
Non scioglierai il laccio che ci lega
Qualcuno e' costretto a soffrire
E non voglio essere io
A rinunciare a sorridere
Maledicimi. Esorcizzami.
Assolvimi. Abbracciami.
Sono fedele alle scelte.
Sono avida.
Non rinuncero' a cio'
che voglio mi appartenga.
Ormai hai tolto il senso al tutto.
e' solo colpa mia.
Cerchero' di precederti
Inseguendo le tue impronte
Per incontrarti ancora.
Non so se avro' l'occasione
Di rovinare di nuovo tutto
Perche' avveleno chi mi ama
Ma oggi sono io
A conficcarmi le unghie nel cuore
Toglimi queste spine
Coprimi di petali
Solo insieme
Avro' salva la vita,
Avro' vinto il destino.
Tenersi stretti
Per non disgregarsi
Vagare ancora
In strade desolate
Contando le stelle
Riflesse nelle pozzanghere
Di vicoli
Senza uscita.
Sperare ancora
Di cambiare
Lottare ancora
Per non soffrire
Avvolti di feltro
Stretti
Fra le proprie braccia
Magre
Accovacciandosi
Sotto un balcone
A guardare il cielo
Piangere.
Un prete innamorato:
un angelo che raccoglie
le sue ali cadute
per poter finalmente volare.
Il fiore solo quando
Muore da' frutto.
Non un santo, ma solo
Un peccatore si puo' pentire.
Di fronte all'ingiustizia
Della giustizia umana
La ragione non esiste
E bisogna seguire il cuore.
Una cantilena
Nello spazio vuoto
Della collina.
Un'infinita catena
Di parole
Ossessive.
Rifuggiva gli sguardi
Nascondeva i suoi occhi
Mischiava, mascherava
Lacrime con parole.
Non dondolava:
Aveva sguardo fisso
E razionale.
Spietata
Fendeva, fondeva
Metteva, mieteva
Invettive.
Il freddo
Suonava
Il violino
Dell'usignolo.
Un altro pezzo della mia anima
e' stato perduto, staccato
Per sempre.
Volato via col fruscio d'ali
Ha portato lontano
Gli allegri canti del rosso becco.
Mai piu' entrero' nella stessa stanza.
Mai il silenzio mi aveva ferita tanto,
Rimbombato cosi' rumorosamente
A lungo nella testa.
Ora so cosa si prova
A non riuscire a parlare,
A mugugnare ad una cornetta
E a stare immobili quattro ore.
Addio, mio diamante,
Non ti vedro' piu' brillare.
Ricordo il tuo ultimo sguardo
Dal caldo nido:
Occhietti neri, penombra,
Come mi hai guardata!
E quando al mattino non hai cantato
Gia' sapevi...
Spero che una poesia
Ti basti come ricompensa
Per ogni placido canto
Ed ogni stanco battere d'ali.
Orso polare e' enorme
Eppure cammina sul ghiaccio
Orso polare vive nel gelo
Eppure ha caldo sotto alla pelliccia
Non si nasconde
Eppure non si distingue dalla neve.
e' un orso che segue
I colori delle luci del nord.
Attacca senza ringhiare
Protegge senza essere pregato
La sua forza nasce dalla pazienza:
Non insegue le foche ma le aspetta.
Impavido ma non impulsivo.
Assassino puro di spirito.
Agisce nel concreto
seguendo la luna ed il sole:
L'intuito e la ragione.
Vano desiderio
Come la vana speranza
Di un uomo
In punto di morte
Vano vento
Che cerchi di spegnere
il barlume
Di un lumino elettrico
Condannato.
Esiliato.
Anela ancora
Cio' che non avra'
Via costa mezzana:
Quante scarpe ho consumato
lungo questa strada...
Ogni volta che
Ho pianto e riso per davvero
Ero qua.
Vedo questa via
Che separa le nostre case
Come un fiume in piena.
Noi bimbi
Trasformavamo questa strada
In campo da calcio
O bosco incantato.
Ogni giorno
Mentre il sole
Rimbalzava sull'asfalto.
I gatti che avevamo
Sono gia' morti
Ma sono con noi
In questa via.
Via costa mezzana,
Quante volte ti ho seguita nel bosco...
Quante volte ti ho percorsa correndo...
Troppi ricordi adesso
Nella via
Della mia infanzia.
Vivendo nella sala di specchi distorti
Se non lo vedi
Non puoi essere certo
Che esista.
Se lo vedi nemmeno.
Allora in cosa credi?
Dov'e' la luna quando non la vedi?
Nei campi da golf?
Oppure piccola nei fiori...
Ma... luna!
Sei la stessa
Ogni giorno?
Siete tante?
Voglio che tutto quello che penso
Sia vero.
E chi lo dice
Che non e' il mio sogno
La realta'?
Ma... vita!
Sei forse un sogno?
Dove svaniscono i miei pensieri?
Quante incertezze...
Eppure credo che sia reale
Ma cos'e' "reale"?
Ma in fondo...
Che importa?
Mi basta provare
Delle sensazioni
Che poi svaniranno
Come me... forse
Ma ci sara'
Questo aldila'?
Lo ha inventato l'uomo?
Una cosa esiste
Se cosi' si crede
Altrimenti l'amore,
L'odio e l'orgoglio
non esisterebbero.
Mi hai fatto vedere la luce
Che prima mi ha abbagliato
Ma ora mi illumina il cammino
Saro' una chimica
Col bianco camice
Di candido cotone
Prima correvo nel buio
Inseguendo il flebile
Lume di una candela
Adesso cio' che vedo
e' un sole enorme
Che illumina tutta la
Mia vita senza bruciarla
Perche' ora ho uno scopo,
un senso, un sogno
per il quale non posso fare a meno
di dire grazie.
Guarda questo lupo negli occhi
Vedi che e' solo un cane?
Baciami ma sappi
Che sotto alle labbra ho i denti.
Che sonata pallida sara'
Volare con te sotto la luna
Nei fiori sentiremo
Il profumo del sangue.
Voglio suonare nella tua orchestra
Voglio danzare la tua ballata
Guardami e mettimi un guinzaglio
Perche' non sei tu colui che voglio mordere.
"Ti amo" perche' non dev'essere una bella notizia?
Perche' di tutte le tentazioni
Che mi sono offerte
Ho deciso di seguire te?
Io mi tento
Angelo rischi di cadere
Ma io non so volare
Quindi scendi da me
Rinuncia al paradiso
Per salvarmi dall'inferno
Almeno per poco.
Come fare per non desiderarti?
Non posso rubarti
E metterti in gabbia
Ti devo attrarre con dei bocconcini...
Ma non sarebbe lo stesso?
Ti sto fissando guardami!
Ogni notte ti sogno
E sappi che non mi arrendo
Anche se sono solo un cane
Ululero' ancora alla luna!
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Dedicato alla natura, a cui appartengo in qualita' di essere umano